Con l’approvazione del rendiconto al 30 giugno 2022, il Consiglio generale dell’Inpgi ha concluso la propria attività per quanto riguarda la gestione dei giornalisti lavoratori dipendenti, attivi e pensionati, che dal 1° luglio è passata all’Inps. Rimane, quindi, solo l’amministrazione della ex gestione separata dei lavoratori autonomi: oggi il nuovo Inpgi. Che non può ancora andare a nuove elezioni, affinché i giornalisti autonomi scelgano fra di loro i nuovi amministratori, perché il veto di 19 Consiglieri generali dei gruppi di minoranza (tutti lavoratori dipendenti o pensionati) blocca l’approvazione del nuovo Statuto.
L’unico punto su cui la minoranza pone il veto è un elemento funzionale molto importante: l’assicurazione che possano continuare a lavorare regolarmente gli uffici di corrispondenza nelle 20 regioni, per i quali l’Inpgi si avvale del supporto delle Associazioni regionali di stampa. Storicamente sono sempre stati il front office per i giornalisti dipendenti e autonomi e ora dovrebbero assicurare lo stesso servizio a una platea in continua espansione di giornalisti autonomi, forti della loro esperienza.
Il progetto di nuovo Statuto è stato elaborato da una Commissione, ai cui lavori hanno partecipato attivamente anche consiglieri di minoranza e tutti e cinque i consiglieri eletti nel Comitato amministratore dell’ex Inpgi 2, ed è stato poi approvato dal Cda. Però non ha poi ottenuto in Consiglio generale, per l’approvazione definitiva, la maggioranza qualificata statutaria dei tre quarti dei presenti.
Sono cinque i punti dirimenti tra l’attuale maggioranza dell’Inpgi e le opposizioni. Non è bastato il senso di responsabilità della maggioranza, che ha accolto ben 4 dei 5 punti in una nuova bozza di articolato predisposta dalla presidente Marina Macelloni. La minoranza, dal canto suo, ha mantenuto il no sull’unico punto restante, esercitando di fatto un veto, che a questo punto appare pretestuoso.
Ma non si blocca l’attività degli attuali organi di gestione. Importanti sono gli adempimenti che devono essere affrontati: l’approvazione del bilancio, che da anni sì attesta su circa 40 milioni di attivo annuale; la programmazione degli investimenti finanziari di un patrimonio che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 850 milioni; la definizione di nuovi strumenti di welfare per i liberi professionisti, in aggiunta all’assistenza sanitaria gratuita Casagit già in atto da quattro anni per più di 3.000 iscritti grazie al progetto W-In.
I consiglieri e le consigliere di maggioranza Inpgi
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