Lo storico inviato del Tg3, ex dirigente dell’Usigrai, già direttore del sito di Libera Informazione e tra i fondatori dell’associazione Articolo 21, ci lasciava il 9 luglio 2015. Solo pochi mesi prima era stato eletto presidente della Fnsi. «La cifra della vita di ognuno di noi sta nell’impegno che mettiamo nelle cose che facciamo»: con queste parole lo ricordò don Luigi Ciotti celebrando i suoi funerali.
(Da Fnsi)
Sono passati nove anni dal 9 luglio 2015, il giorno in cui ci ha lasciato Santo Della Volpe. Presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, ex dirigente dell’Usigrai, storico inviato del Tg3, già direttore del sito di Libera Informazione e tra i fondatori dell’associazione Articolo21, Della Volpe aveva 60 anni.
Solo pochi mesi prima era stato eletto dal Consiglio nazionale della Fnsi riunito al termine del Congresso di Chianciano Terme. Sindacalista e giornalista stimato e mai dimenticato, per tutta la vita ha lottato dalla parte degli ultimi, contro bavagli, ingiustizie e censure.
Nel primo anniversario della morte, nel 2016, nel corso di una cerimonia organizzata a Saxa Rubra da Fnsi e Usigrai alla presenza della moglie di Santo, è stata intitolata a Della Volpe la sala riunioni dell’Usigrai.
Come ogni anno, il sindacato dei giornalisti lo ricorda con grande commozione. Don Luigi Ciotti, celebrando i funerali nella basilica di Sant’Agnese fuori le mura a Roma, pronunciò una frase che racchiude tutto il senso del ricordo di Santo Della Volpe: «La cifra della vita di ognuno di noi sta nell’impegno che mettiamo nelle cose che facciamo».
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