«Un forte e pressante appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri Orlando, Franco e Brunetta nonché al sottosegretario con delega all’editoria Moles» perché intervengano per colmare l’«incomprensibile ritardo» manifestato dal governo nell’affrontare il nodo della crisi strutturale dell’Inpgi che sconta, posto com’è al termine della filiera, le conseguenze della crisi dell’intero settore dell’informazione: «Un comparto industriale dove il susseguirsi degli stati di crisi – con pensionamenti, prepensionamenti e mancate assunzioni – hanno ridotto drasticamente il numero dei giornalisti attivi, impropriamente sostituiti da un aumento esponenziale di lavoro autonomo, quasi mai effettivamente tale». Così come ha pubblicamente sostenuto più volte la Presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni.

Lo afferma il Consiglio generale dell’Inpgi che, approvando a maggioranza i bilanci consuntivi 2020 della Gestione principale e di quella separata, ha approvato a maggioranza anche la riduzione del 10% dei costi degli Organi collegiali e un ordine del giorno con un pressante appello alla politica a fare la sua parte per garantire il futuro dell’intero comparto dell’informazione in Italia, e di conseguenza il risanamento dei conti della Gestione sostitutivo dell’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inpgi con l’ampliamento della platea dei contribuenti. Una platea falcidiata in maniera netta negli ultimi anni, in gran parte, dalle uscite anticipate dal lavoro favorite da norme messe in campo dai vari governi mentre, nel contempo e in opposta tendenza, i Ministeri vigilanti chiedevano all’Inpgi attenzione alle spese e a possibili nuovi proventi in entrata.

«Ricordiamo – afferma il documento approvato dal Consiglio generale dell’Istituto di previdenza – che l’lnpgi nel nostro Paese è l’unica cassa previdenziale privata totalmente sostitutiva dell’lnps, che garantisce non solo le pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi ma anche l’insieme degli ammortizzatori sociali che hanno consentito negli anni di attutire l’impatto devastante della crisi: ben 500 milioni di euro sono stati spesi dall’lnpgi per ammortizzatori negli ultimi 10 anni. Ricordiamo anche che la salvaguardia dell’lnpgi è il presupposto essenziale per l’autonomia, l’indipendenza e il pluralismo del giornalismo italiano».

Autonomia, indipendenza e pluralismo che possono essere garantiti solo grazie a giornalisti non ricattabili. È preoccupante, in tal senso, anche che il tavolo con il governo per la definizione dell’equo compenso per i giornalisti freelance e parasubordinati non abbia ancora prodotto risultati.

Per questo il Consiglio generale dell’Inpgi ha posto l’accento anche sulla necessità di un intervento a sostegno dei giornalisti freelance e parasubordinati, approvando a maggioranza il bilancio della Gestione separata, nella cui relazione illustrativa il Comitato amministratore dell’Inpgi 2 afferma che, constatando il ritardo dell’intervento da parte del governo a sostegno dei giornalisti autonomi in crisi di ricavi a causa della pandemia in atto, si farà carico autonomamente, nell’ambito delle sue competenze, dello studio di ulteriori interventi di sostegno, oltre a quelli dello scorso anno.

«Il “Decreto Sostegni” (DL 41/2021) – scrive infatti il Comitato amministratore nella sua relazione – ha poi incluso tra i beneficiari del contributo a fondo perduto anche i giornalisti titolari di partita Iva che esercitano l’attività in forma libero professionale, a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 risulti inferiore almeno del 30% rispetto a quello del 2019. Siamo invece ancora in attesa dei decreti attuativi che dovranno definire le modalità di ulteriori rinvii dei versamenti contributivi. Nelle prossime settimane il Comitato amministratore si riunirà per decidere eventuali nuove misure di sostegno al reddito dei lavoratori autonomi colpiti dalla crisi legata alla
pandemia».

Il documento approvato dal Consiglio generale

Il Consiglio Generale,
APPROVA
il seguente:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio generale dell’lnpgi, riunitosi il 29 aprile per l’approvazione dei bilanci consuntivi 2020 dell’Istituto di Previdenza dei giornalisti, rivolge un forte e presssante appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri Orlando, Franco e Brunetta nonche’ al sottosegretario con delega all’editoria Moles. La sostenibilita’ dell’lnpgi, nonostante l’avvio di un tavolo aperto dall’ex Presidente del Consiglio nel febbraio 2020, non è ancora stata garantita.

Un grave vulnus che viene arrecato a lavoratrici e lavoratori di un settore cruciale per la vita democratica del Paese. Un incomprensibile ritardo, a fronte di conti gestionali che danno una rappresentazione perfetta della crisi strutturale che ha travolto l’editoria. Un comparto industriale dove il susseguirsi degli stati di crisi – con pensionamenti, prepensionamenti e mancate assunzioni – hanno ridotto drasticamente il numero dei giornalisti attivi, impropriamente sostituiti da un aumento esponenziale di lavoro autonomo, quasi mai effettivamente tale.

Ricordiamo che l’lnpgi nel nostro paese e’ l’unica cassa previdenziale privata totalmente sostitutiva dell’lnps, che garantisce non solo le pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi ma anche l’insieme degli ammortizzatori sociali che hanno consentito negli anni di attutire l’impatto devastante della crisi: ben 500 milioni di euro sono stati spesi dall’lnpgi per ammortizzatori negli ultimi 10 anni. Ricordiamo anche che la salvaguardia dell’lnpgi è il presupposto essenziale per
l’autonomia, l’indipendenza e il pluralismo del giornalismo italiano.

Per questo, per il ruolo unico e delicato svolto dal nostro Istituto, chiediamo che il governo si faccia parte attiva e risolutiva in modo diretto e veloce, mancando solo 2 mesi alla scadenza dell’ultima proroga concessa dal Parlamento rispetto al possibile commissariamento dell’Istituto.

Il comunicato ufficiale dell’Inpgi e le relazioni ai bilanci

Inpgi, approvati i bilanci consuntivi 2020 della Gestione principale e della Gestione separata e contemporaneamente deliberata la riduzione del 10% di tutti i costi degli Organi Collegiali.  Forte e pressante appello al Governo di intervento per la salvezza dell’Ente

Il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato oggi con 40 voti favorevoli e 20 contrari il bilancio consuntivo 2020 della Gestione principale, che chiude con un disavanzo di gestione di 242,2 milioni di euro. Il risultato della Gestione previdenziale presenta un saldo negativo di 188,4 milioni ed è determinato dal complessivo perdurare dell’andamento negativo degli indicatori principali dell’attività caratteristica dell’Ente. Anche quest’anno, infatti, l’Istituto ha perso altri 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 persi nel 2019, e la contribuzione IVS corrente, pari a 328,075 milioni, registra una diminuzione del 2,76% rispetto al 2019. Riguardo alle prestazioni la spesa per le pensioni IVS risulta pari nel 2020 a 545,6 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 2019, dell’1,81%. Inoltre, la spesa complessiva per gli ammortizzatori sociali nel 2020 è stata pari a 9,7 milioni di euro e, pur risultando in diminuzione rispetto al 2019, continua comunque a rappresentare una voce rilevante del bilancio dell’Istituto. La Gestione patrimoniale nel suo complesso ha registrato un avanzo pari a 6,6 milioni di euro, in diminuzione di 39,6 milioni (pari al 85,71%) rispetto all’esercizio precedente. La rilevante diminuzione riscontrata è diretta conseguenza dei maggiori utili realizzati nell’anno precedente a seguito delle operazioni straordinarie di apporto alla Sicav. Inoltre, per l’esercizio in esame, c’è stata la volontà di non procedere ad operazioni di vendita con realizzo di utili – che avrebbero incrementato il rendimento ma sarebbero stati soggetti a tassazione – con conseguente mantenimento delle plusvalenze implicite non realizzate nel comparto dell’attivo circolante, che – sul piano sostanziale – costituiscono un ulteriore margine di riserva ancorchè non formalmente contabilizzabile. 

Cliccando qui è possibile scaricare la relazione della Presidente Marina Macelloni sulla Gestione sostitutiva dell’AGO 

Per quanto riguarda invece la Gestione separata – il cui bilancio consuntivo 2020 è stato approvato con 47 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti dai consiglieri presenti – gli indicatori si presentano positivi anche per il 2020, ancorchè il bilancio evidenzi, anche nel settore giornalistico, i segnali dell’impatto che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni. Rispetto al 2019 infatti calano le entrate previdenziali (- 7%) e si riduce l’avanzo della gestione previdenziale (-13,4%). 

La diminuzione si deve essenzialmente alla frenata dei contratti da co.co.co. e al calo dei redditi per tutte le tipologie di lavoratori. 

L’avanzo economico di gestione per l’esercizio 2020 è risultato quindi pari a 26,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nell’anno precedente (76,9 milioni nel 2019). 

Cliccando qui è possibile scaricare la relazione del Comitato amministratore della Gestione separata

Il Consiglio generale – in adesione alle previsioni legislative vigenti, di accompagnare il processo di allargamento della platea degli iscritti delineato dall’art. 16 quinquies del Decreto legge n. 34/2019 con l’adozione di ulteriori misure di intervento volte alla riduzione della spesa e all’incremento delle entrate, per contribuire al ripristino dell’equilibrio tecnico-finanziario della Gestione previdenziale sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria – ha inoltre deliberato di ridurre le attuali indennità di carica di tutti componenti degli Organi di amministrazione e di controllo nella misura del 10%. 

Infine, nella seduta odierna è stato approvato a maggioranza un ordine del giorno con il quale il Consiglio generale rivolge un forte e pressante appello al Governo per porre in essere in tempi brevi – mancando ormai solo due mesi alla scadenza dell’ultima proroga rispetto al possibile commissariamento dell’Istituto – tutti i provvedimenti necessari a garantire la sostenibilità dell’Inpgi, unico Ente sostitutivo dell’Inps nel panorama delle Casse privatizzate. 

Cliccando qui è possibile scaricare l’Ordine del giorno approvato

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