I soliti detrattori dell’Inpgi scoprono solo ora, dopo anni, che la Gestione separata – per assicurare la rivalutazione annuale prevista per legge sui montanti contributivi dei propri iscritti, e quindi garantire le future pensioni – come tutti gli altri enti previdenziali opera anche sul mercato immobiliare. E lo fanno diffondendo voci che, come al solito, utilizzano gli strumenti peggiori della propaganda, ovvero il populismo e le falsità, evidentemente pensando così di lucrare facilmente consensi (c’è sempre un appuntamento elettorale alle porte: è stato così ieri per la Casagit, domani ci sarà l’Ordine).
La verità è che l’allocazione strategica delle risorse delineata nel novembre 2019 per la Gestione separata, approvata dagli organi vigilanti, prevede un aumento degli investimenti nei beni reali: infrastrutture e immobiliare. Merito della buona amministrazione dell’Inpgi 2, che ha aumentato le proprie risorse finanziare. Seguendo le impostazioni del piano approvato, nei prossimi tre anni occorre investire ulteriori 200 milioni in beni reali.
Il rendimento atteso di questi investimenti deve assicurare – secondo il regolamento degli investimenti dell’Inpgi, anch’esso approvato dagli organi vigilanti – le risorse che la Gestione separata deve annualmente garantire come rivalutazione sul montante contributivo individuale di ogni singolo iscritto, base della sua futura pensione. Per questo, il piano di allocazione strategica obbliga la Gestione separata a investire in strumenti che diano ben precise garanzie.
Per fare questo, la Gestione separata potrebbe anche individuare sul mercato immobiliare soggetti privati, o altri Enti previdenziali che hanno in atto un piano di dismissione di immobili. La scelta individuata come preferenziale è quella di verificare, nell’ambito del piano di dismissione della Gestione principale dell’Inpgi, l’acquisizione di immobili di pregio, da valorizzare per assicurarne l’alto rendimento atteso sulla base della domanda già espressa dal mercato.
In questo modo si potrebbero raggiungere due obiettivi: assolvere in maniera efficiente all’obbligo che ha attualmente la Gestione separata di ampliare la quota di investimento nel settore immobiliare e non disperdere il patrimonio di beni di pregio che i giornalisti italiani hanno acquisito negli anni e che ora non può essere valorizzato dalla Gestione principale, che all’esatto contrario della Gestione separata ha necessità di liquidità.
I consiglieri d’amministrazione di maggioranza dell’Inpgi
Domenico Affinito
Ida Baldi
Giuseppe Gulletta (vicepresidente)
Massimo Marciano
Giuseppe Marzano
Claudio Scarinzi
Massimo Zennaro
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