Uno stanziamento di sei milioni di euro in tre anni, prelevati da una quota del contributo integrativo del 4% sui corrispettivi lordi posto a carico di aziende e committenti, per offrire ai giornalisti liberi professionisti iscritti all’Inpgi l’accesso gratuito a nuove prestazioni sanitarie, garantite grazie a una convenzione con la Casagit. Lo ha approvato all’unanimità il Comitato amministratore della gestione separata Inpgi. La delibera andrà ora ai Ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia), ai quali spetterà l’approvazione definitiva.
Nel prossimo futuro quindi, dopo che i Ministeri avranno dato il loro via libera alla delibera, i giornalisti liberi professionisti iscritti all’Inpgi potranno accedere, su base volontaria e in forma completamente gratuita, ad una forma strutturata di tutela e assistenza sanitaria a garanzia delle proprie esigenze nell’ambito di un moderno concetto di welfare integrato: accertamenti diagnostici, visite specialistiche, cure odontoiatriche, prestazioni per maternità, prevenzione, accertamenti clinici, acquisto di occhiali o lenti a contatto, ricoveri, cure oncologiche, riabilitazione e fisioterapia, assistenza medica d’urgenza anche all’estero, consulenza veterinaria d’urgenza. Questa forma di assistenza sanitaria integrativa gratuita interessa migliaia di freelance in regola con l’iscrizione all’Inpgi e con i relativi versamenti contributivi.
Si tratta di giornalisti che svolgono lavoro autonomo con partita Iva, con cessione del diritto d’autore o tramite collaborazioni saltuarie con ritenuta d’acconto, che non abbiano in corso contribuzioni ad altre gestioni previdenziali per altri lavori (autonomi o dipendenti) e che abbiano conseguito nell’anno di imposta 2020 un reddito da lavoro giornalistico autonomo non inferiore a 2.100 euro lordi e non superiore ai 30mila, con una “fascia di prossimità” che garantirà l’inclusione di chi nell’anno di riferimento avesse sforato tale limite massimo di poche centinaia di euro.
Una forma di welfare resa possibile grazie alla riforma del regolamento delle prestazioni che il Comitato amministratore ha approvato, anch’esso, all’unanimità con una norma entrata in vigore nel 2020: prevede la possibilità di destinare un punto percentuale del contributo integrativo del 4%, posto a carico di aziende e committenti, «alla copertura finanziaria di misure assistenziali» (art. 4, comma 5, lettera B). Ed è anche nuovo welfare che si andrà ad aggiungere a coperture già in atto, come la tutela previdenziale della maternità a rischio e il profilo Casagit-Win, assicurato gratuitamente da quattro anni ai circa tremila giornalisti autonomi che hanno, a suo tempo, aderito a quel progetto di finanziamento della sanità integrativa varato a proprie spese dall’Inpgi.
Sempre nel welfare integrato rientrano anche le coperture di cui possono godere già da alcuni anni i giornalisti che sono iscritti all’Inpgi come titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa: indennità di disoccupazione, assicurazione per gli infortuni professionali, indennità di maternità o paternità, indennità di degenza ospedaliera, indennità di malattia, assegno per il nucleo familiare, indennità di congedo parentale.
Nel dettaglio, le prestazioni attualmente erogate sono descritte sul sito dell’Inpgi sia per i liberi professionisti (all’indirizzo http://www.inpgi.it/?q=node/772) sia per i co.co.co. (all’indirizzo http://www.inpgi.it/?q=node/767).
Giornalista professionista freelance. Dal 1983 collaboratore di testate locali e nazionali dai Castelli Romani per cronaca e sport. Presidente e docente dell’Università Popolare Castelli Romani, Ente terzo autorizzato dal Ministero della Giustizia alla Formazione professionale continua per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti. Consigliere dell’Inpgi e dell’Associazione stampa romana.
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