Inpgi, la “garanzia pubblica” e la libertà

Inpgi, la “garanzia pubblica” e la libertà

“Garanzia pubblica”. Una definizione molto bella. Rassicurante. Che, però, rischia di essere fuorviante. Nel caso Inpgi, “garanzia pubblica” vuol dire: a fine anno il disavanzo di bilancio dell’ente di previdenza dei giornalisti viene ripianato con soldi presi dal bilancio dello Stato, ovvero dalle tasse di tutti i cittadini.

Inpgi; i consiglieri di maggioranza del Cda: «Non esiste previdenza senza buona occupazione»

Inpgi; i consiglieri di maggioranza del Cda: «Non esiste previdenza senza buona occupazione»

Le «misure a sostegno del lavoro giornalistico» inserite tramite un emendamento nel progetto di Legge di Bilancio 2021 sono «insufficienti a ripianare il dissesto finanziario dell’Istituto, conseguenza di una crisi occupazionale senza precedenti, prepensionamenti e abuso di lavoro atipico». Lo affermano in un documento i consiglieri giornalisti di maggioranza del Cda dell’Inpgi. Per questo tornano a sollecitare «il Governo ad anticipare il trasferimento da Inps a Inpgi dei contributi di quanti lavorano a vario titolo nell’ambito dell’informazione e della comunicazione» e aderiscono «all’appello rivolto al Presidente della Repubblica e firmato da centinaia di colleghi per contrastare il precariato».

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