Testo Unico dei doveri del giornalista, art. 6:
«Il giornalista: […] b) evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate; c) diffonde notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche [..]».
Leggo titoli di articoli e termini con cui si descrivono singoli fatti di cronaca, abitualmente ma in questi giorni più frequentemente, che mi fanno pensare come il virus più difficile da estirpare sia quello del sensazionalismo a tutti i costi e dell’accondiscendenza acritica alla moda “dichiarazionista” di una certa politica delle speculazioni, invece della ricerca delle autorevoli fonti scientifiche e dell’informazione per un’opinione pubblica matura e consapevole.
C’è materia per azioni disciplinari esemplari, a tutela della deontologia dell’informazione fatta in modo professionale.
Giornalista professionista freelance. Dal 1983 collaboratore di testate locali e nazionali dai Castelli Romani per cronaca e sport. Presidente e docente dell’Università Popolare Castelli Romani, Ente terzo autorizzato dal Ministero della Giustizia alla Formazione professionale continua per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti. Consigliere dell’Inpgi e dell’Associazione stampa romana.
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