Care/i colleghe/i,

un buon proposito per il nuovo anno: cominciare a pensare al nostro futuro, inteso come previdenza complementare. Che siamo all’inizio della nostra carriera lavorativa o sul traguardo dell’uscita dal mondo attivo del lavoro, l’invito è a “immaginare” il come sarà. No, non fermatevi qui a leggere, liquidando la questione pensando banalmente a “chissà mai se esisterà ancora la pensione quando toccherà a me”, oppure “ad arrivarci a quell’età..”.

Alessia Marani

Il tempo vola e si rischia di volere recuperare quando ormai è troppo tardi. La pensione va costruita sin da ora, giorno per giorno. Il Fondo pensione complementare dei giornalisti è un’opportunità da sfruttare e che va adattata alle singole esigenze. Per questo vi invitiamo a tenere d’occhio la posizione personale attraverso la nuova Area Riservata sul sito www.fondopensionegiornalisti.it, valutando innanzitutto la correttezza del comparto di investimento scelto in base all’età e agli anni che mancano alla pensione (o scegliendo direttamente la gestione Lifecycle che calcola in automatico il comparto più adeguato) e verificando se il livello di contribuzione volontaria scelto al momento dell’iscrizione possa essere o meno incrementato.

Sapete, infatti, che a fine anno la contribuzione volontaria è deducibile dall’imponibile Irpef fino a 5.164 euro? Un bel risparmio. Sapete che questo vale anche se farete iscrivere un vostro familiare a carico? Il Fpcgi, fondo di natura negoziale, è accessibile anche ai familiari a carico dei giornalisti iscritti. Basta un versamento iniziale di 150 euro per aprire la posizione che verrà poi rimpinguata nelle modalità ritenute più ottimali. Ricordate: vale anche per i figli minori per cui il Fondo potrà rappresentare un “salvadanaio” a prescindere dal mestiere che svolgeranno un domani.

Per seguire le attività del Fondo e avere aggiornamenti anche quest’anno organizzeremo corsi di formazione a cui vi invitiamo, fin da subito, a partecipare. Infine, a proposito delle anticipazioni che possono essere richieste, una riflessione è dovuta: il Fondo non è un bancomat. Ogni volta che si depaupera il montante accumulato, verrà depotenziata la finalità istituzionale, ossia quella di garantire uno standard qualitativo di vita complessivo, tra pensione obbligatoria Inps (destinata a essere inferiore a quella di un tempo visto le varie riforme previdenziali) e pensione complementare, più vicino possibile a quello goduto in età lavorativa.

Buon anno da parte dell’intero CDA del FCPGI!

La presidente

Alessia Marani

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